
Nel diritto internazionale, il termine “conflitto armato” si riferisce sia ai conflitti violenti tra stati (conflitto armato internazionale) sia tra le forze armate statali ed i gruppi armati non statali o solo tra tali gruppi (conflitto armato civile/non internazionale).
Sebbene dalla fine della Guerra Fredda il numero dei conflitti interstatali sia costantemente diminuito, il numero, la durata e la complessità delle guerre civili sono aumentati, soprattutto negli ultimi dieci anni. Per il 2021, lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) ha segnalato conflitti armati attivi in 46 stati ed un numero complessivo di 150.000 vittime legate ai conflitti (SIPRI 2022). La maggior parte delle vittime è stata attribuita ai conflitti in Afghanistan, Yemen e Myanmar, tuttavia, questi numeri per il 2021 non includono ancora l’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina.
Le guerre ed i conflitti armati, tuttavia, non sono l’unico tipo di disastri causati dall’uomo. Esempi comuni includono, ma non sono limitati a:
- altri tipi di violenza, come il terrorismo, la criminalità organizzata e le violazioni dei diritti umani;
- spostamenti dovuti, ad esempio, a progetti infrastrutturali;
- disastri nucleari o fuoriuscite di prodotti chimici;
- inquinamento ambientale e contaminazione di cibo ed/o acqua;
- rischi tecnologici.