
Secondo un nuovo sondaggio dell’UNICEF, Talent on the Move (Talento in Movimento) , pubblicato alla vigilia della World Youth Skills Day (Giornata mondiale delle competenze giovanili), quasi il 40% dei giovani migranti e rifugiati ha identificato l’istruzione e la formazione professionale come massime priorità, mentre il 30% ha indicato le opportunità lavorative come prioritá principale.
Circa il 70% degli intervistati ha anche affermato che le risorse finanziarie limitate impediscono loro di accedere alle opportunità di studio ed apprendimento, mentre quasi il 40% ha segnalato la mancanza di posti di lavoro disponibili come il loro principale ostacolo al reddito.
Questi risultati sono stati rivelati attraverso un sondaggio U-Report di oltre 26.000 persone, tra cui quasi 9.000 giovani (di età compresa tra i 14 e i 24 anni), in 119 paesi. Il sondaggio, condotto tra il 6 maggio e il 1° giugno 2021, ha chiesto agli intervistati quali sono le loro aspirazioni di apprendimento e guadagno e le barriere che devono affrontare come ragazze o come rifugiati, cercando di accedere al mercato del lavoro con o senza status legale.
I risultati del sondaggio insieme alle storie degli stessi giovani migranti e rifugiati sono incluse nel rapporto “Talent on the Move” appena pubblicato dall’UNICEF.

Il sondaggio ha anche rilevato che la maggior parte dei giovani “in movimento” vuole apprendere competenze professionali (ad esempio legge, amministrazione, economia, istruzione), seguite da lingue e competenze tecnologiche. Quasi il 90% ha riferito di sentirsi in grado di contribuire con le proprie opinioni, abilità e talenti nella propria comunità di accoglimento.
“Bambini e giovani in movimento stanno dicendo al mondo che hanno grandi sogni e aspirazioni per la loro vita”, ha dichiarato Henrietta Fore, direttore esecutivo dell’UNICEF.
“Tuttavia, a molti viene impedita la garanzia di avere pari opportunità di apprendimento o di occupazione a causa del loro status da migrante o della mancanza di risorse finanziarie e/o sistemi sociali di sostegno. È tempo che la comunità internazionale li aiuti a realizzare i propri sogni ed ambizioni ed a sbloccare nuove opportunità per imparare, guadagnare e prosperare.”
La relazione mostra come i giovani rappresentino un potenziale unico, ma in gran parte inutilizzato, di talento, idee ed imprenditorialità. Nonostante il loro potenziale potrebbe essere utile per aiutare a risolvere alcune delle più grandi sfide del mondo, i giovani rifugiati, migranti e sfollati, sono troppo spesso lasciati senza credenziali riconosciute, social network, mentori e supporto tra pari, mentre si muovono e si sistemano in luoghi loro sconosciuti.

Gli studi dei casi concreti presentati nella relazione dimostrano chiaramente che, con il giusto sostegno volto a sviluppare le loro competenze e volto ad aiutarli ad incontrare un’occupazione retribuita, milioni di giovani migranti o rifugiati hanno il potenziale per essere grandi innovatori, creatori di posti di lavoro e pilastri di famiglie e comunità in tutto il mondo. I loro esempi sono un invito all’azione per riconoscere i loro talenti e far fiorire il loro potenziale.
Il rapporto sottolinea la necessità di investire ed offrire soluzioni che forniscano un apprendimento flessibile, personalizzato, adattabile ed inclusivo, nonché opportunità significative per i giovani di creare un impatto sociale positivo nelle loro comunità, reti e case. Senza impegno concreto, investimenti e azioni, i Global Migration and Refugee Compacts e l’Agenda per lo sviluppo sostenibile non riusciranno a raggiungere i loro obiettivi per i giovani in movimento.
Nell’ambito della relazione, l’UNICEF esorta i governi ed i responsabili politici ad adottare raccomandazioni specifiche che includono:
- Riconoscere i giovani in movimento come beni positivi e titolari di diritti.
- Costruire sistemi di istruzione e lavoro più pertinenti, sostenibili ed efficaci per i giovani in movimento e che riconoscano i loro diritti.
- Garantire che i sistemi di istruzione rispondano ai mutevoli mercati del lavoro ed alla domanda economica, fornendo ai giovani in movimento le competenze chiave in materia di occupabilità come le soft skills, il pensiero critico e l’adattabilità.
- Collegare i giovani in movimento con opportunità di lavoro e di sostentamento , sia online che in presenza, e promuovere i loro talenti per affrontare le sfide del mercato locale e colmare le lacune di skills.
- Coinvolgere i giovani in movimento a tutti i livelli nei processi decisionali che influenzeranno la loro vita.
- Collaborare con i giovani in movimento per costruire un mondo migliore e più resiliente per tutte le generazioni e sfruttare i loro talenti per cocreare soluzioni innovative ed efficaci.
- Investire nei giovani in movimento, nello sviluppo delle loro capacità e nella loro partecipazione attiva nella comunitá.

Per concludere indichiamo alcuni numeri in modo da poter figurare in modo concreto la situazione a livello globale:
Attualmente ci sono 281 milioni di migranti internazionali. Uno su cinque è un giovane e 36 milioni sono bambini. In tutto il mondo, più di 4 sfollati forzati su 10 hanno meno di 18 anni, con 33 milioni di bambini che vivono in stato di sfollamento forzato all’interno del proprio paese od all’estero. Ogni giorno del 2020, altri 26.000 bambini sono stati sfollati solamente a causa dei disastri indotti dal clima.
Da Harikoa ci auguriamo che la lettura di questo articolo possa essere una chiave di lettura utile per capire ció che davvero puó fare la differenza nella vita dei giovani in difficoltá, ossia, non un mero assistenzialismo fine a se stesso, con effetti benefici momentanei, bensí un’istruzione ed una formazione in grado di lasciare in ereditá un bagaglio culturale e di abilitá concrete, affinché con le proprie mani i giovani rifugiati in tutto il mondo possano lavorare per realizzare i propri sogni e contribuire enormemente a migliorare la societá nella quale viviamo.